Case study
E.T.A.: integrare il top dell’automazione per una produzione flessibile
Testo per gentile concessione di A. Ariu e G. Mazzola/Lamiera
L’alta variabilità di lotti numericamente sempre più ridotti richiede la capacità di gestire in modo ottimizzato le più diverse esigenze di cambio produzione. Costruttrice di involucri destinati al mondo dell’automazione, E.T.A. soddisfa le proprie necessità grazie alle tecnologie di taglio, pannellatura, stoccaggio e sorting Salvagnini, perfettamente integrate tra loro per garantire produttività e flessibilità, anche senza presidio.
Integrare il top dell’automazione per una produzione flessibile
Highlights
- E.T.A.
E.T.A., fondata nel 1978 a Castelmarte (CO), si afferma negli anni come riferimento nel panorama mondiale dell’automazione industriale, trovando grande apprezzamento sia dentro che fuori dai confini nazionali. Alcuni numeri rappresentativi di questi primi 45 anni di storia aziendale: 50 milioni di euro di fatturato, 65.000 mq di area operativa (di cui 35.000 mq coperti), 220 dipendenti impiegati negli stabilimenti di Albavilla e Canzo (CO). - Il contesto
E.T.A. ha fatto della personalizzazione e della diversificazione di prodotto e dell’automazione di processo gli elementi cardine per riuscire a mantenere i più elevati livelli di competitività sul mercato. A concorrere nell’ottenimento degli ambiziosi obiettivi di crescita sono anche le tecnologie Salvagnini: dopo la prima pannellatrice P4-2512 installata nel 1996, ne sono arrivate altre 4. Segue l’integrazione della combinata punzonatrice-cesoia S4 e del laser a fibra ad alte dinamiche L5, rappresentanti di una profonda riorganizzazione di tutte le linee di produzione al fine di una maggiore efficienza produttiva. - Il progetto
E.T.A. produce gli armadi modulari componibili ENUX, monoblocco EMOX e compatti ECOMP, con flussi operativi distinti in base alla tipologia di materia prima in ingresso, che può essere in coil oppure in lastre di acciaio inox. Nel primo caso è stata predisposta un’area di stoccaggio dalla quale le bobine vengono prelevate e inviate alla linea di spianatura per poi passare alla punzonatrice-cesoia S4 e, successivamente, sempre in automatico, alle pannellatrici P4. Il materiale in acciaio inox in lastre nei vari formati commerciali viene stoccato nel nuovo magazzino a vassoi MV per poi essere processato con il laser a fibra ad alte dinamiche L5. - I risultati
L’innovazione tecnologica e l’automazione rappresentano per E.T.A. elementi differenzianti, ponendola tra le prime aziende del proprio settore ad aver iniziato a utilizzare una pannellatrice automatica (Salvagnini), oppure ad aver introdotto la saldatura a laser. "Disporre di un reparto ad alta automazione come quello allestito con le tecnologie Salvagnini non fa altro che elevare ulteriormente la nostra competitività sul mercato", conclude il presidente Aldo Turati.